giovedì 11 aprile 2013

Torneo di scopa a coppie con “Le Salentine” e presentazione del progetto il 13 aprile 2013 al Porticciolo Roots Bar a Torre Sant’Andrea





Sabato 13 aprile, Il Porticciolo roots bar, organizza a partire dalle 17.30, il torneo di scopa a Coppie con “Le Salentine” le nuove carte da gioco che raccontano storie, personaggi, riti e miti del Salento! Sabato 13 aprile 2013 dalle 17.00, presso il Porticciolo roots bar a Torre Sant’Andrea. L’iscrizione al torneo è gratuita, per partecipare basterà presentarsi al locale, oppure chiamare il numero 334 7701620, o anche inviare un messaggio di partecipazione col nome della coppia alla pagina facebook del Porticciolo (https://www.facebook.com/ilporticciolo.rootsbar)
 In occasione del torneo, Kurumuny e B22 presenteranno il progetto delle carte da gioco “Le Salentine”, un progetto artistico che ha portato alla creazione del primo mazzo di carte da gioco del Salento. I premi previsti per i primi tre classificati consistono in: Primo premio: Cena x 2 presso il Ristorante Il Porticciolo comprensiva di: Antipasto, primo e secondo (Frittura); Secondo premio: Buono carburante del valori di 20 €; Terzo premio: Una bottiglia di prosecco.

Per info sull’evento:


«Il laboratorio creativo B22, costituito da Francesco Cuna e Alessandro Sicuro in collaborazione con la casa editrice Kurumuny, ha realizzato e promosso un inedito recupero figurativo, che ha condotto a una rilettura iconografica delle tradizionali carte da gioco napoletane. Un progetto stilisticamente genuino, che ricorda e riporta gli elementi della cultura contadina sul tavolo della contemporaneità e in particolare pone l’attenzione delle giovani generazioni attraverso l’antico e sempre vivo gioco delle carte. I peculiari elementi decorativi de “Le salentine” riguardano le brocche che sostituiscono le coppe, i lecci inseriti al posto dei bastoni, le tarante con i denari e le zappe al pari delle spade. Per quanto riguarda le figure dell’otto e del nove invece, i curatori del progetto B22, hanno ripreso e rielaborato negli abiti delle donne i costumi tradizionali di Cutrofiano, Calimera e Gallipoli mentre per quelli dell’uomo si sono rifatti all’abbigliamento degli antichi abitanti di Martano, Gagliano del Capo e Otranto; in tutti spiccano le minute ed eleganti rifiniture di fazzoletti bianchi, corpetti di color cremisi, gonnelle scure, coppole, calzette e scarpe con fibbie d’ottone. Nelle figure dei dieci vengono riproposte le immagini dei santi più popolari come san Giuseppe, sant’Oronzo, san Martino e san Paolo.
Quest’accurato e brillante intervento di sintesi figurativa, realizzato interamente a mano dopo una lunga serie di bozzetti, interessa un vasto repertorio culturale illustrativo, dal quale emerge un segno grafico agile e immediato che ben si attiene sia al valore simbolico della tradizione, che alla fedeltà stilistica del mero oggetto rappresentato come nei casi della zappa, della brocca con il simbolo del galletto o del ferro di cavallo. Il rinnovamento dell’immagine, il dinamismo pizzicato di alcune figure e l’attenzione per il dettaglio impresso in quei simboli arcaici come quelli del Dio che danza nella Grotta dei Cervi a porto Badisco, il volto barocco e antropomorfo del tre di lecci, la taranta o l’uroboros, danno rilievo ed eloquio a un codificato linguaggio figurativo, che lentamente è emerso dalle vicissitudini del tempo e della storia. Racchiuse sul retro dal monocromatico e stilizzato soffitto a cassettoni della Cattedrale di Otranto, le carte salentine si presentano come un piccolo teatrino tascabile, dove in pochi centimetri plastificati sono racchiuse storie, personaggi e territorio che a nostro piacimento potremo raccontare in qualsiasi momento».
(Giuseppe Arnesano sul Blog “L’arte tra le righe” CoolClub.it).

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